Estimo Tecnico Valutativo nei danni auto


Criteri di quantificazione dei costi di riparazione


La tecnica valutativa della quantificazione del danno da parte del perito, che poi è la stessa operazione che esegue il carrozziere, risponde a precise esigenze di computo valutativo.

Il calcolo è eseguito con la metodologia che segue:

A.    Elenco valorizzato dei pezzi di ricambio di carrozzeria da sostituire, estrapolati dal prezzario ricambi.

B.    Elenco valorizzato dei pezzi di ricambio di elettricità da sostituire, estrapolati dal prezzario ricambi.

C.    Elenco valorizzato dei pezzi di ricambio di meccanica da sostituire, estrapolati dal prezzario ricambi.

D.    Calcolo delle ore lavoro da impiegare per lo smontaggio, sostituzione e montaggio di tutti i pezzi di ricambio di cui ai punti A, B e C, desunti dal tempario della casa costruttrice o di quello del Cestar (Centro Studi Auto Riparazioni).

E.    Calcolo delle ore lavoro da impiegare per riparare i pezzi di carrozzeria che non risultano da sostituire, ma riparabili con intervento del battilastra lattoniere, ispirandosi al tempario della casa costruttrice o di quello Cestar.

F.    Calcolo delle ore lavoro da impiegare per la verniciatura dei pezzi di ricambio sostituiti e riparati di cui ai punti A e E.

G.    Calcolo del costo dei materiali di consumo impiegati nella riparazione come vernici, solventi ecc.

H.    Percentuale per lo smaltimento dei materiali / rifiuti

I.    Calcolo dell'uso dei banchi di diagnosi computerizzata o di controllo (dime)

La somma matematica dei costi che vanno dal punto A al punto G, rappresenterà la valutazione del danno complessivo.

I costi dei pezzi di ricambio sono facilmente desumibili dal prezzario che tutte le case automobilistiche o motociclistiche determinano e rendono pubblici.

I costi della mano d’opera, invece, rappresentano una nota dolente, poiché ci sono due elementi che possono essere soggettivi e, pertanto, differenti. Il primo è quello del numero di ore necessario per la sostituzione del singolo ricambio, che a volte è controverso tra carrozziere e perito; il secondo è quello del costo unitario dell’ora di mano d’opera attribuita alla riparazione o alla sostituzione, che spesso creano conflittualità.

La questione dovrebbe essere affrontata con professionalità e competenza da parte del perito e del carrozziere. Può essere d’aiuto per il primo punto far riferimento ai temparii ufficiali del costruttore, per il secondo riferirsi alle tariffe medie elaborate dalla Camera di Commercio della città, ove avviene la riparazione.

In caso di sinistro RCA, escluso pertanto le garanzie dirette Incendio, Furto e Kasko, nel computo del risarcimento in certi particolari casi è giustificabile riconoscere il danno da:

Fermo Tecnico

È “il tempo strettamente necessario alle riparazioni”, di norma è quantificato e riconosciuto con la seguente formula:

A : B x C = D

A) totale delle ore di mano d’opera necessarie alle riparazioni
B) otto ore lavorative giornalieri
C) costo giornaliero da riconoscere
D) danno totale da fermo tecnico.
Il punto C è variabile e dipende se trattasi di “lucro cessante” (ad esempio il mancato guadagno del taxista) o di “danno emergente” (ad esempio le spese di noleggio di altro veicolo simile); dipende poi dal tipo di veicolo, dall’attività e dalla zona ove abitualmente circola il danneggiato. Spesso il danno viene valutato in via equitativa, tenendo conto della documentazione fornita dal danneggiato.

Nel caso di sinistro con danni al veicolo talmente gravi che è sconsigliabile o antieconomica la sua riparazione, si configura il diritto ad un “fermo tecnico” specifico, chiamato FRAM (Fermo Reperimento Analogo Mezzo). Il concetto è quello di riconoscere il mancato uso del veicolo distrutto, per il periodo necessario a reperire ed acquistare un mezzo dello stesso tipo; ovviamente si tratta sempre di casi nei quali il veicolo viene usato per ragioni di lavoro o come bene strumentale e non può che essere un tempo equamente relativo. Ovviamente in tale occasione dovranno anche essere aggiunte le spese per la demolizione del veicolo non riparabile e quelle per la nuova immatricolazione.

Svalutazione Commerciale

È “il minor valore” dei veicoli di recentissima immatricolazione (normalmente nel primo anno di vita), in caso di riparazioni gravi che interessano una buona parte dello stesso. Tale veicolo, anche se riparato a regola d'arte, non è commercialmente equiparabile a un veicolo mai incidentato. Il riconoscimento di tale danno da parte di Periti, Assicuratori o Giudici è sempre più raro, anche se le sentenze in senso positivo, non mancano, compreso quelle di Cassazione.
Per calcolare tale danno non vi sono delle disposizione tecniche alle quali attenersi, ma esiste solo una vecchia, ma valida, formula di un autorevole perito degli anni sessanta (Tornaghi), che spesso è stata usata da Periti, Assicuratori e Giudici, di seguito indicata.

SC = (M / ? VA) × 100

Ove:
SC = percentuale di svalutazione;
M   = ammontare della mano d'opera;
?   = coefficiente di svalutazione che varia in base all'età d’immatricolazione del veicolo.
VA = valore del mezzo ante-sinistro;

Modalità
M  : la mano d'opera viene calcolata sulla base di perizia o fattura emesse dal riparatore.
?  : il coefficiente di svalutazione viene scelto dal seguente schema. Età in mesi 3 6 9 12 24 48.
VA: Il valore ante-sinistro del veicolo è dedotto da mercuriali, riviste specialistiche o indagini di mercato.

Antieconomicità alle riparazioni (anche per garanzie Incendio, Furto e Kasko)

Nei casi di danni importanti il perito confronta il totale costo delle riparazioni con il valore che il veicolo aveva in epoca presinistro; se tale valore risulta superare detto costo, deve applicare il conteggio di antieconomicità alle riparazioni.

In questo caso la formula di valutazione del danno è la seguente:

A - B + C = D

A : valore presinistro del veicolo, secondo i mercuriali dell'usato
B : valore del relitto, che dipende dalla quantità di ricambi recuperabili
C : costo dell'immatricolazione del nuovo veicolo
D : danno  effettivo le liquidabile

Conclusioni

Questa esposizione può essere un orientamento di sintesi dei criteri, delle conoscenze e degli elementi per un’appropriata quantificazione dei danni causati da incidenti stradali, senza aver la presunzione di aver esaurito la complessa tematica.




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