Ripensamento (clausola di)


Per i contratti stipulati fuori dalle sedi commerciali (a domicilio, per strada, su catalogo, in internet ecc.) è attribuito al consumatore (compratore) il “diritto di ripensamento”, che deve essere manifestato entro e non oltre 10 giorni dalla data di firma del contratto. L’acquirente è libero di cambiare idea sull’acquisto, senza nessun onere, ma semplicemente comunicando al venditore l’intenzione di recedere (rinunciare) dal contratto a mezzo “raccomandata con avviso di ricevimento”. Il diritto concesso da questa clausola è irrinunciabile e non può essere derogato, limitato o prevedere penali. Se il compratore (consumatore) ha pagato o versato un anticipo, una caparra, ha diritto di chiedere la restituzione, che deve avvenire entro 30 giorni (il discorso vale anche se vi è stata la firma di cambiali). Vedesi Articoli 64 e 65 del Codice del Consumo (Decreto Legislativo n:206/2005).



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