Invalidità Permanente Totale o Parziale (IPT o IPP)
Questa tipologia di danno, partendo dal concetto che una lesione permanente crea una diminuzione dell’integrità fisica lavorativa del soggetto, è finalizzata a compensare e monetizzare detta diminuzione parziale o totale che il danneggiato subirà negli anni lavorativi che gli rimangono.
Il calcolo per la determinazione della somma capitalizzata da riconoscere a favore di tale danneggiato si basa sui parametri che seguono:
1) il reddito annuale di attività produttiva
2) la percentuale d’invalidità permanente
3) l’età del soggetto, rapportato alla rimanente sua vita lavorativa
In conformità a detti parametri è in uso una formula matematica per la capitalizzazione anticipata del danno da liquidare all’infortunato:
(G x P x C) - S = D
G = guadagno annuo
P = percentuale d’invalidità permanente
C = coefficiente di capitalizzazione corrispondente all’età (*)
S = scarto tra vita fisica e vita lavorativa (di media dal 10% al 20%)
D = totale del danno economico subito
(*) Il dato di cui al punto “C” (tabelle dei coefficienti di capitalizzazione) è spesso riferito alla tabella di cui al RD 9/10/1922 n. 1403 della Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali, che peraltro si basa sulla mortalità del 1911 (calcolato con il censimento 1901/1911 e sulla mortalità de triennio 1910/1912).
Con la consolidata affermazione del danno “biologico”, diverso ma che può accumularsi a quello patrimoniale, il criterio di valutazione del danno alla persona ha avuto uno sviluppo esagerato; oggi disponiamo d’innumerevoli tabelle, con criteri diversi tra loro, elaborate da tutti i tribunali italiani. Ultimamente sembra che prevalga la tabella del tribunale di Milano, alla quale è attribuita equità dei criteri valutativi (può essere reperita in internet: www.tribunale.milano.it).
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